La preparazione e la presentazione dei cibi era tenuta in grande considerazione già nell’antichità. Agli alimenti era riconosciuto un potere terapeutico, come si legge nei manuali di gastronomia che sono giunti sino ai nostri giorni.
La Dieta mediterranea ha origini storiche lontanissime, che risalgono a diecimila anni or sono quando le popolazioni nomadi si accamparono stabilmente presso il fiume Giordano. Le tecniche agricole produttive che si diffusero nel bacino del Medio Oriente e del Mediterraneo favorirono abitudini alimentari che prevedevano il consumo di prodotti del lavoro dei campi, della pastorizia e della pesca.
Il primo studioso a intuire la connessione tra alimentazione e salute fu nel 1939 il medico italiano Lorenzo Piroddi, considerato ancora oggi il padre della Dieta mediterranea.
In seguito, il fisiologo americano esperto di nutrizione Ancel Keys rimase colpito dalle abitudini alimentari delle popolazioni conosciute attraverso le sue esperienze di soldato quando sbarcò a Paestum nel 1944 al seguito della Quinta Armata. Tornò in Italia dopo la guerra e si stabilì in Cilento per approfondire gli studi sullo stile alimentare dell’Italia meridionale.
La Dieta mediterranea è stata riconosciuta dall’Unesco “Patrimonio culturale immateriale dell’umanità”. Un patrimonio che riunisce le abitudini alimentari dei popoli del bacino del mar Mediterraneo residenti in Italia, Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro, consolidate e rimaste pressoché immutate nel corso dei secoli.
I nutrienti essenziali della tradizione alimentare mediterranea sono l’olio d’oliva, i cereali come pasta, riso e pane, il vino, i legumi, la frutta e gli ortaggi, mentre sono previste quantità moderate di prodotti animali.
L’abitudine a utilizzare come condimento la salsa di pomodoro permette di avere a disposizione una buona fonte di licopene. È la sostanza responsabile del colore rosso del pomodoro maturo e di altri pigmenti gialli e rossi caratteristici di alcuni frutti come l’albicocca, il pompelmo rosa, il cocomero, l’uva e la papaia. Il licopene e dotato di altissima capacità antiossidante, e la cottura lo rende particolarmente efficace. É per questo motivo che la salsa di pomodoro ne è considerata la fonte migliore.
Il vino è storicamente presente sulla tavola delle popolazioni mediterranee, ma l’origine della coltivazione della Vitis vinifera non è definita con esattezza. Il vino rosso contiene zuccheri, vitamine e sali minerali, e è una fonte straordinaria di composti bioattivi come i polifenoli. Il più noto è sicuramente il resveratrolo.
Polifenoli e flavonoidi si ritrovano in quantità importanti anche nella frutta, in particolare ciliegie, prugne, castagne e nocciole, nel tè verde, nelle spezie, e nelle verdure come carciofi, fagioli neri e cipolla rossa. Sono tutti composti con buone proprietà antinfiammatorie e proteggono dallo stress ossidativo.
Il trattamento dell’aging deve anche considerare, tuttavia, il più ampio concetto di stile di vita mediterraneo, che oltre alla dieta prevede l’abitudine all’esercizio fisico, alla convivialità e al riposo.